FINE VITA, L’ESPERIENZA DELL’HOSPICE DI COLOGNO MONZESE AL CONGRESSO NAZIONALE DELLE CURE PALLIATIVE
Aumento della degenza media e aumento delle dimissioni grazie all’innovazione dell’Equipe Multidisciplinare intrapresa negli ultimi anni. Risultati scientifici condivisi al Congresso Nazionale di Riccione.
Aumento della degenza media dei pazienti (da 13,7 giorni nell’anno 2019 a 17,7 nel periodo dal 1/10/2022 al 30/09/2023); aumento della percentuale delle dimissioni (dal 4,2 dei pazienti dimessi nel 2019 al 10,8% tra l’ottobre 2022 e settembre 2023).
Sono questi i risultati importanti emersi dal lavoro dall’Equipe dell’Hospice di Cologno Monzese di Fondazione Mantovani e condivisi nei giorni scorsi in occasione del XXXI Congresso Nazionale Cure Palliative 2024 svoltosi a Riccione dal 21 al 23 novembre 2024.
Un traguardo importante, di livello scientifico, determinato dalla capacità di riorganizzazione dell’offerta formativa intrapresa negli ultimi anni. In particolare la rinnovata valorizzazione di competenze e professionalità ha consentito una valutazione e visione a 360° del paziente terminale che afferisce in Hospice ai fini di un miglioramento qualitativo e quantitativo del tempo rimanente.
I due panel realizzati dall’Equipe dell’Hospice sono pubblicati ed ascoltabili ai seguenti link
https://epresentationsicp2024.webmeetec.it/cambiare-punto-di-vista-puo-cambiare-la-vita/
Negli ultimi anni infatti l’Hospice ha preso in carico pazienti con differenti malattie cronico- evolutive: neoplasie, malattie neurodegenerative.
Si è quindi sempre più tracciata la necessità di strutturare un progetto assistenziale sintonizzato non solo sulle specifiche condizioni di criticità collegate al fine vita, ma anche sulla valorizzazione del tempo del paziente e delle loro famiglie e una sua gestione più funzionale nella quotidianità.
Per questo, dal 2022, si è adottato un approccio innovativo attraverso una valutazione multidimensionale sulla base delle competenze dell’equipe, composta da medici palliativisti con specializzazione anche in geriatria, fisioterapista, educatrice, psicologi.
La scelta di far convergere nuove competenze specializzate si è configurata come un’innovazione, un cambiamento finalizzato a rispondere in maniera più completa ai molteplici bisogni dei pazienti e delle loro famiglie e che si riflette in un piano di assistenza il più possibile personalizzato dove il tempo unico di ogni paziente diventa una variabile significativa di cui prendersi cura.
Partendo da una stesura più ampia del PAI ogni professionista ha pianificato gli interventi di competenza che vengono quotidianamente modificati, personalizzati e/o implementanti a seconda delle necessità del paziente. Si è dunque scelto di implementare un percorso di staff support: articolato in colloqui individuali con gli operatori, incontri di supervisione e di audit clinici (discussione di casi).
La performance di un sistema curante è infatti la somma di innumerevoli singole relazioni di cura che funzionano.
Lavorare in Cure Palliative implica un costante confronto con l’esperienza delle malattie inguaribili, del processo del morire e con la morte.
Un compito importante, allora, del sistema di cura è quello di chiedersi quali spazi e quali tempi vengono realmente offerti all’equipe per esprimere ed elaborare i propri bisogni, e quali modalità di intervento possono trovare realizzazione, sia nel tempo dell’assistenza sia nel tempo dell’assenza.
E’ possibile affermare che il tempo dedicato alla cura dell’equipe è anche tempo di cura per il paziente, così come anche il tempo di cura per il paziente può essere considerato tempo di cura dell’equipe ma anche del singolo professionista.
La sfida è dunque quella di rendere la morte e il morire parte integrante e naturale del singolo professionista ma anche di tutta la comunità che accoglie il morente.
Un approccio, in conclusione, che fa delle cure palliative non solo un mantello protettivo cui avvolgere i nostri pazienti, ma anche un contenitore di vita in grado di nutrire i momenti di bellezza che ancora rimangono.
L’Equipe di Cologno Monzese è composta da: Carmen Pellegrino, Gabriella De Falco e Jacopo Fantinati medici geriatri, Daniela Tebaldini fisioterapista, Federica Moroni e Edoardo Riva psicologi, Manuela Dozio educatrice, Cristina Grandini infermiera caposala, Rosy Riccobono assistente sociale e Matteo Soccio medico e direttore sanitario Fondazione Mantovani.